La melatonina nelle piastrinopenie | Relazione al convegno del 14 Novembre 2020 | Metodo Di Bella
Nel suo intervento il dottor Todisco parla dei risultati ottenuti con la melatonina nelle piastrinopenie. Pone in particolare l’accento sulle potenzialità antiemorragiche della sostanza e descrive il caso clinico che, nel 2002, modificò il suo modus operandi. Fino ad allora aveva valutato l’utilità della terapia verificando soltanto l’andamento numerico delle piastrine; in quella circostanza, però, aveva assistito a un evento assolutamente insperato e insolito. Un sanguinamento del tratto gastroenterico, che aveva richiesto 28 sacche di sangue in una settimana e aveva messo a rischio la vita della paziente, era cessato dopo soltanto cinque giorni di somministrazione della melatonina e tutto ciò era avvenuto senza che il numero delle piastrine aumentasse: meno di 5000 erano prima della somministrazione della melatonina e meno di 5000 erano rimaste alla cessazione del sanguinamento.
Todisco iniziò così a informare i pazienti della necessità di considerare, ai fini della valutazione dell’utilità della cura, non soltanto la conta piastrinica ma anche la presenza o meno di eventuali segni correlabili alla patologia sofferta (petecchie, lividi, ecchimosi ecc.).
Riferisce quindi che il Professor Di Bella, il primo medico al mondo a utilizzare la melatonina (i primi casi di piastrinopenia da egli trattati sono degli inizi degli anni ’70) più volte gli aveva parlato di questa proprietà della melatonina, e auspica che verso le applicazioni terapeutiche di questa sostanza proposte dall’insigne studioso (eteroplasie, emopatie ecc.) possa finalmente accendersi l’interesse della comunità scientifica.