Lisozima e Covid-19 – la mia esperienza sul campo
Il Lisozima, scoperto da Alexander Fleming sei anni prima della penicillina, è una sostanza cardine dell’immunità naturale i cui principali effetti “[…]sono rappresentati dalle azioni antibatterica, antivirale ed immunomodulante. […] Nei riguardi dell’attività antivirale, la molecola del lisozima interviene durante la fase esocellulare del virus attivando fattori difensivi (attivazione sistemi immunitari) e/o attraverso una interazione con recettori cellulari di superficie (inibizione attività sinciziogena). […]”1
Eppure, a tutt’oggi “la sua importanza in relazione all’immunità naturale non sembra essere generalmente apprezzata”.2
Infatti, mentre l’immunità naturale, innata e aspecifica, è stata chiamata in causa per spiegare come mai i soggetti in cui è particolarmente efficiente – bambini e giovani – presentino infezioni da SARS-CoV-2 a decorso generalmente molto favorevole e spesso asintomatico, nessuna chiamata in causa c’è stata per il Lisozima sebbene esso sia essenziale nell’immunità naturale e sia presente in più alte concentrazioni proprio nei soggetti giovani.
A giugno 2020, quando l’autore, medico, ha proposto di contrastare le virosi attraverso un approccio terapeutico preventivo volto a migliorare l’efficienza del sistema immunitario (Todisco M, Contravirus, Vimarangiu, giugno 2020), il Lisozima figurava naturalmente fra le sostanze da assumere a questo scopo, e a ottobre 2020, con la ripresa della pandemia, l’autore ha iniziato a prescriverlo ai suoi pazienti positivi al SARS-CoV-2.
In “Lisozima e Covid-19” c’è la descrizione di questa esperienza, con le dosi utilizzate e diverse testimonianze. L’autore vi riporta anche le argomentazioni scientifiche in favore dell’uso di questa sostanza. Fra esse: a) un lavoro che ha documentato la fusione virus-indotta di cellule che normalmente tappezzano le pareti degli alveoli polmonari, gli pneumociti, con formazione patologica di “sincizi” a questo livello (al Lisozima è riconosciuta l’inibizione dell’attività sinciziogena); b) uno studio in cui gli autori hanno osservato sperimentalmente che il Lisozima inibisce la replicazione virale del SARS-CoV-2; c) un recente lavoro di Bioinformatica secondo il quale, fra l’altro, il Lisozima contrasta l’infezione da SARS-CoV-2 coprendone quella porzione della proteina Spike [Receptor-Binding Domain (RBD)] che permette al virus di ancorarsi alle cellule umane.
1 Il testo virgolettato è tratto dalla scheda tecnica della specialità medicinale Lisozima SPA, disponibile sul sito dell’Agenzia italiana del Farmaco (AIFA).
2 La frase fra virgolette è di Alexander Fleming: “[…] its importance in connection with natural immunity does not seem to be generally appreciated. […]”.
La pronunciò nel corso della relazione sul Lisozima che egli tenne durante la riunione della Royal Society of Medicine del 1932.
Dottor Mauro Todisco